Ascoltate l’assassino raccontare la sua storia e scoprite l’identità della vittima in un avvincente giallo al contrario!
Pagine: 162 - Prezzo: € 10,00
Casa Editrice: Tespi
ISBN 9 788896 070048
Copertina della prima edizione
La trama
I semi dell’odio sono piccoli e neri, come quelli del papavero. Un occhio poco attento potrebbe scambiarli per minuscoli sassolini o granelli di polvere attaccati gli uni agli altri. Non bisogna tuttavia farsi ingannare dalla loro apparente irrilevanza. In breve tempo si trasformeranno in piante rigogliose e forti, difficili da sradicare e pronte a generare altri semi.
L’odio genera altro odio, con una prolificità che batte di gran lunga quella dei conigli.
Piero Scacchi si ripete molto spesso questi concetti. Piero ha tanto tempo a sua disposizione, e può utilizzarlo per coltivare i pensieri che più lo aggradano. Deve scontare vent’anni di carcere per omicidio, e vent’anni sono davvero lunghi da far passare.Piero legge, riposa, dorme, parla con i compagni di cella, tutte occupazioni che lui definisce orizzontali. Quando un giorno si stufa di quel monotono susseguirsi di azioni sempre uguali decide che è venuto il momento di cercare qualcuno a cui raccontare per filo e per segno la sua storia.
All’inizio Piero pensa se sia il caso di presentarsi dallo psichiatra del carcere o di bussare alla porta del cappellano. Alla fine sceglie il primo dei due: Piero non è alla ricerca né del perdono né della redenzione, ma solo di qualcuno che lo aiuti a ripercorrere insieme i fatti che l’hanno visto protagonista e a scoprirne i lati ancora oscuri.
Personaggi principali
Piero: “Guardi, mettiamo subito le cose in chiaro: è vero che ho ucciso una persona, è vero che un tribunale mi ha riconosciuto colpevole e che mi ha condannato senza pensarci due volte, ma questo non significa necessariamente che sia impazzito. Se ho deciso di rivolgermi allo psichiatra della prigione è solo perché ho bisogno di parlare con qualcuno.”
Kym: “Non sto a raccontarle il groviglio di sentimenti che mi assale quando mi viene in mente il suo viso tondeggiante, la linea della bocca sempre pronta ad aprirsi in un sorriso, gli occhi a mandorla che sembrano scrutarti dentro. Sì, Kym è orientale.”
Franco: “Sembrava che riuscisse ad affrontare con più tranquillità una malattia che il dubbio di aver commesso un errore. Di fronte alle cose della vita reagiva con fermezza, cercando di prendere immediatamente il toro per le corna. Era la persona ideale per risolvere problemi o trovare la quadra di situazioni apparentemente inestricabili. Analizzava i casi più difficili con lucidità e agiva di conseguenza. Ma se doveva ammettere un proprio errore cedeva immediatamente al panico.”
Mario: “Non le ho ancora descritto il personaggio, vero? Magro da far paura, capelli rasati, anzi, la testa completamente pelata, occhi verdi, di una sfumatura liquida tendente al grigio. Non sono mai riuscito a immaginare Mario in nessun altro contesto al di fuori del mondo della tecnologia. Lo vedo sommerso in un negozio di elettronica, stretto tra scaffali di circuiti e valvole.”